
Riporto una serie di punti utili necessari per il calcolo di un elemento strutturale, una sorta di protocollo a cui attenersi per la verifica ed il dimensionamento di ogni tipo di struttura.
Tale protocollo è stato ripreso da una dispensa fornita dal Prof. Ing. Francesco Saverio Casi, che ringrazio e cito.
- individuare esattamente l’elemento strutturale nel contesto edilizio di appartenenza, sfrondandolo degli aspetti secondari e concentrandosi sul corpo rigido che rappresenta: operazione questa a volte banale in quanto il corpo rigido in questione si riesce a leggerlo bene (come ad esempio la trave in legno di un solaio tradizionale oppure il pilastro in C.A. di un edificio intelaiato, ecc…); in altri casi invece l’elemento si legge con maggiore difficoltà: si pensi ad una soletta – gronda in cemento armato nel suo sviluppo, ma che per ragioni pratiche è conveniente prenderne in considerazione un suo piccolo tratto qualsiasi (in genere si prende un tratto unitario largo 1 metro); oppure ad esempio singolo travetto di un solaio Bausta che va isolato dagli altri travetti attigui;
- individuare come il mondo esterno sostiene il corpo rigido sopra individuato: tutti i corpi sono collegati al mondo esterno attraverso un numero limitato di punti (sezioni): essi devono essere completamente individuati e stabilito quali sono i movimenti concessi dal vincolo al corpo e quali quelli vietati; in altre parole va stabilita la condizione vincolare, ovvero schematizzati i carrelli, le cerniere e gli incastri eventuali;
- fare un’esatta analisi dei carichi agenti sul corpo rigido sopra individuato: determinare i carichi direttamente agenti il corpo e quelli che derivano da elementi secondari, che magari appoggiano sul nostro corpo d’esame
- determinare le reazioni che i vincoli producono sul corpo di conseguenza alle azioni direttamente agenti nel corpo (risoluzione della statica del corpo in genere attraverso equazioni della statica)
- determinazione delle caratteristiche di sollecitazione M, N, T (momento flettente, sforzo normale e taglio) su tutte le sezioni del corpo (meglio se riportate in sintesi nei cosiddetti diagrammi di sollecitazione) in modo che sia poi più agevole determinare le sezioni con sollecitazione massima
- individuare per ogni sollecitazione di momento flettente, sforzo normale e taglio la sezione in cui si verifica il massimo ed il suo valore massimo
- verificare se la sezione è verificata sotto tale valore di sollecitazione, ovviamente l’esito dipende dalla forma della sezione, dalle dimensioni e dal tipo di materiale costituente il corpo rigido in esame